Andò a Parigi più volte ed ogni volta riportò con sé suggestioni diverse, diverse da quelle di Venezia: se là gli elementi erano l’acqua, le trasparenze, le muffe, qui erano i clochards, negozi al cui interno dominava il rosso, lo studio di Cremonini nel quale dominava il giallo, la fontana del Beauburg; là i colori del tempo, qui i colori della gente e della vita.

Giorgio aveva bisogno di vedere, di assimilare con gli occhi per poi tradurre col pennello l’intimità delle cose.

 

alcune opere ...

 

               

 

acquarelli e disegni: